11/luglio/2007: da Riki M.

PEDOFILIA

Giacomo Contri, nella pagina del suo blog intitolata Pedofilia: feticismo del 2/11/2006, propone di intendere la pedofilia come una caso del feticismo, giusta l’analogia:

1. Le mutandine stanno al posto (invece) della ragazza – per contiguità spaziale

2. Come il bambino sta al posto (invece) dell’adulto – per contiguità temporale

Però nel feticismo non si tratta sempre di un oggetto inanimato al posto di un soggetto, di un qualcosa al posto/invece di un qualcuno? Mentre nella pedofilia non si tratta invece di un qualcuno al posto di un qualcuno anche se il primo preso, come sottolinea Contri, come “piccolo”, nel senso di « senza differenza sessuale rilevante»?

La formula della pedofilia nell’analogia suddetta potrebbe anche scriversi, stando a quanto egli asserisce

2. Come l’altro non rilevantemente sessuato sta al posto dell’altro sessuato

La mia perplessità è questa: se nel caso delle mutandine, possiamo dire che esse – oggetto inanimato – vengono collocate in A nella relazione S – A, ovvero al posto di un qualcuno vien posto un qualcosa; nel caso della pedofilia il posto di A viene occupato da un bambino che, per quanto sessualmente ancora indifferenziato, è pur sempre un qualcuno al posto di un qualcuno.

Nel primo caso l’Altro viene liquidato e sostituito da un suo oggetto, nel secondo caso, stando al ragionamento di Contri intorno al fatto che il bambino sia fatto oggetto di attenzioni in quanto piccolo ovvero “senza differenza sessuale rilevante – “tecnica per disfarsi della differenza dei sessi” aggiunge anche, tecnica tipica della perversione – l’Altro sessualmente connotato è sostituito da una Altro non sessualemente connotato, o non in maniera ancora rilevante (il corpo, fatta eccezione per I genitali, appare in effetti assai poco differenziato).

Riferendomi alla formula della clessidra mi pare che nel caso del feticismo sia A (insieme agli indici U-D) ad essere cassato (e con esso la differenza sessuale ad esso correlata negli indici) e sostituito da un oggetto pur se appartenente quest’ultimo ad un A reale; mentre nel caso della pedofilia non sarebbe A ad essere cassato ma solo gli indici U-D, Uomo-Donna/Donna-Uomo; indici rifiutati, rigettati così che in definitiva sarebbe il secondo tempo della legge a non risultare compiuto integralmente.

P.S.

Penso sia da verificare inoltre la possibilità di un’analogia in questo senso tra pedofilia ed omosessualità, ossia che anche in quest’ultima sia incompiuto il secondo tempo, quello dove effettivamente la differenza sessuale verrebbe integrata nella legge di rapporto S-A.

Un abbraccio

Riki