13/settembre/2007: RISPOSTA da Gianpietro Séry

ANCORA SULLA DONNA MANNARA

In relazione a quanto scritto lo scorso aprile da M.G. dalla Sardegna, sul tema della "donna mannara", leggo proprio oggi sul Sito personale di Giacomo B. Contri il brano, intitolato "GIUDITTA MANNARA", che qui riporto integralmente:

   

      " Le donne mi piacciono mannare. 

     Bisognerebbe fare ripartire tante cose da una verità facile, ma resa difficile dall’essere negata dai più e dalla Cultura: 

     che le donne possono essere altrettante Giuditte, e alla bisogna senza scrupoli. 

     Non dico delle assassine, né delle Meduse (c’è un articolo di Freud in proposito):

     vero che abbondano le une (vedi la perfidia pia di cui ho appena scritto) e le altre, ma ciò dipende soprattutto dall’inettitudine degli uomini. 

     Ma non credo di essere stato capito:

     io dormirei volentieri con una Giuditta, e senza timore di finire come Oloferne (salvo il caso di esserlo, o un Bill to kill), inoltre in una Giuditta così abile nell’uso delle armi avrei un’amorosa e sagace guardia del corpo permanente (con reciprocazione); 

     idem con una Salomè, anche se mi chiamassi Giovanni Battista:

     pur di non commettere l’errore di Giovanni B., che Gesù non avrebbe commesso:

     infatti, perché mai sdrucciolare su una vicenda politico-morale tanto dozzinale e locale? 

     Posso immaginare l’una e l’altra come tenere inoffensive e appassionate amanti, bisogna sanguinaria a parte. 

     Sono ragionevolmente certo che Maria di Nazaret era della medesima stoffa:

     dunque non “La Mamma”, a parte una tentazione subito bloccata da un figlio che non era da meno. 

     Ho menzionato tre donne capaci di distinguere tra amore e innamoramento. "


    (Milano, 13 settembre 2007, www.giacomocontri.it)

 

Mi sembra un contributo notevole alle nostre conversazioni al riguardo e un ulteriore incremento di risposta.
Saluti a ciascuno.