Salve,
non so se il
forum è ancora attivo o meno ma provo ugualmente a
scriverle. Tempo fa le avevo già scritto in merito a un
episodio abbastanza singolare ("quando lo psicoterapeuta si
addormenta") ed ero rimasto positivamente colpito dalla sua
risposta.
Oggi torno per
sottoporle (se vuole) un'altra questione, forse con risvolti
simili alla precedente.
Sono otto anni
che sono in analisi e in questi giorni, per alcune
vicissitudini personali, mi sono trovato a parlare anche con
un psicoterapeuta di coppia, e con un neurologo (e credo
neuropsichiatra).
In entrambi i
casi, mentre si parlava di me e della mia analisi con la
relativa lunga durata, i due professionisti hanno un po'
storto la bocca e hanno fatto un paio di battute.
Uno mi ha detto
che avrebbe scritto due righe per il mio analista, una
specie di consiglio.
L'altro mi ha
chiesto come mai avessi scelto proprio la psicanalisi (non
c'era un vero motivo, era capitato) e che magari per me
sarebbe stato meglio un approccio comportamentale, e che i
successi e i cambiamenti che ho riferito (casa, compagna,
bambino, ecc.) li avrei comunque ottenuti anche senza
psicanalisi. Poi, dopo un'iniziale reticenza, ha aggiunto
che forse il mio analista "aveva trovato una gallina dalle
uova d'oro" con me (riferendosi alle due sedute settimanali
per otto anni).
Ora, entrambe le
persone mi sembrano dei bravi professionisti e poi ho la
necessità, per diversi motivi, di fidarmi d loro, come ho
ancora necessità di fidarmi del mio analista. Solo che mi
hanno fatto molto dubitare della bontà del mio percorso,
anche perché io non ho mai scelto un tipo di terapia
piuttosto che un'altra, ma mi sono rivolto all'attuale
terapeuta dietro consiglio di un amico e non ho chiesto
molte delucidazioni sull'approccio al mio analista.
Certo, avevo
comunque molto interesse per la psicanalisi, perché volevo
capire come funzionavano alcune cose nel profondo del mio
inconscio. Non so se ci sono riuscito caverò e non so se la
mia terapia sta durando troppo, se sta dando risultati veri,
o se ho fatto bene a non provare la comportamentale, e
ovviamente ho timore nel caso dovessi interromperla.
Un altro problema
poi è: con chi parlo ora di questi dubbi se non con il mio
psicanalista? Lui è il punto di riferimento nella mia testa
quando non so cosa fare. Ma è anche la figura che sto
mettendo in discussione pur se su stimolo di altri
professionisti, forse competitori.
Insomma, così
diventa un po' più difficile fidarsi e farsi aiutare da
qualcuno. Scusi per la lunga mail che spero non l'abbia
annoiata e grazie se vorrà rispondermi.
Cordialmente.