Salve,
vorrei sottoporle quel che mi è capitato per cercare di
capire....
ho cominciato l'analisi da quasi un anno, inizialmente ho
sentito di aver imboccato la strada giusta, la mia anilista
dice che perchè l'analisi funzioni deve accadere qualcosa e
devo dire che sono accadute molte cose. Mi sono posizionata
in maniera diversa e i risultati ci sono stati.
La mia analista mi ha invitato da subito a seguire tutte le
sue proposte, oltre l'analisi una volta a settimana anche il
Piccolo Gruppo una volta a settimana con altri 15 pazienti,
e le lezioni la domenica mattina oltre che Incontri in
occasioni particolari, io ho portato mio marito alle lezioni
della Domenica mattina e poco a poco ha iniziato anche lui
l'analisi.
Sono passati diversi mesi e poco tempo fa la Dott.ssa non ha
più voluto mio marito perchè diceva che stava sulla
difendeva non parlava abbastanza di se.
Ha preteso che io mi custodissi il più possibile, che lo
evitassi e gli parlassi del mio dolore del fatto che non
aveva più intenzione di tornare in analisi, ma non è
bastato, Lei si è sempre più irritata e irata e ha
cominciato ad attaccarmi, qualunque cosa facessi era sempre
sbagliata, insomma mi ha messo alle corde, ingiungendomi di
prendere una posizione che producesse in lui qualcosa.
Ho portato un sogno* in analisi e da quello Lei ha capito
che io sono implicata nell'avidità nella invidia, nella
menzogna, nel falso sè. E io lo dovevo ammettere, dovevo
dire quello che lei voleva farmi dire che ero implicata
nell'avidità, sotto il suo sguardo giudicante e irato.
Alla seduta successiva era visibilmente irata, scopro che
Lei ritiene di essere stata messa da me nel posto della
zingara e di questo è molto offesa, che il fatto che io non
abbia titolo di occuparmi della casa vuol dire che le sue
parole non hanno titolo, non hanno valore per me e quindi io
non introietto niente e che sono avida voglio essere lei
prendere il suo posto, perchè sono invidiosa de Lei. Mi
vorrebbe liquidare dopo poco più di 20 minuti ma cambia idea
e mi tiene lì col capo chino senza poter proferire parola (perchè
lke mie parole sono tutte sbagliate, e mentono).
All'ultimo incontro del Piccolo Gruppo ha parlato del tema
del risentimento, dell'arroganza della tracotanza,
dell'invidia dell'avidità...di schizzoparanoia di psicosi di
tutto il male possibile in riferimento a me, era per me
quella sfuriata di 3 ore, cui ho dovuto assistere senza
fiatare come componente del gruppo, insomma ha parlato di me
o di quello che lei pensa di avere smascherato di me, con
allusioni chiarissime a mie frasi, sulla mia falsa
gentilezza.
Mi ha voluto annientare,ha dato una metafora da elaborare
per il prossimo mercoledì tratta dalla Bibbia:Il Vitello
d'Oro e ha detto che al prossimo incontro dovremo parlare
noi e che da qualcuno si aspetta delle scuse.
Sono molto provata, molto affaticata e addolorata, ho messo
la mia vita, la mia famiglia nelle mani di questa persona
che inizialmente si è dimostarta amorevole, ma che ora vedo
sotto tutt'altra luce, Lei tiene i suoi pazienti in una
dipendenza feroce. Li demolisce senza ricostruirli , parla
sempre di gratitudine e ha sempre mille richieste che i sui
pazienti sono obbligati ad esaudire per debito di
gratitudine.
Ho deciso di interrompere mi sento smarrita, confusa ho
bisogno di un'altro punto di riferimento che mi faccia da
termine di paragone.
Le ho scritto per avere il suo parere.
La ringrazio se vorrà rispondermi.
Matilde
* Sogno: Vado in un bosco, entro in una casetta molto
semplice di legno, la trovo graziosa e vedo che c'è un
piccolo giardino. Successivamente ci torno e vedo che il
giardino è pieno di erbacce vorrei toglierle, allora mi
chedo se posso, ma la casa non è mia e mia madre mi dice che
era di una vecchia, di una zingara la quale avrebbe voluto
lascarla a mia madre ma non sapeva il suo nome e quindi l'ha
presa Giovanni (l'uomo di mia mamma). Rimango male e sento
rabbia perchè mia madre non si sa far rispettare e lui
prende tutto..
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